In quest’epoca storica, in cui spesso la qualità del lavoro e delle aziende si misura soltanto in performance, in produttività, in una parola in risultati, rischiamo di perdere di vista il vero elemento chiave del valore di un’impresa: le persone che la compongono.

Per quanto grande sia un progetto, si costituisce sempre di piccoli tasselli, di tessere unite in modo efficace per costruire un’immagine unica, per realizzare una visione.

Queste tessere si combinano talvolta seguendo regole di semplice incastro, di geometria, ma molto più spesso hanno bisogno di riconoscersi, di incontrarsi, trovando delle affinità che vanno al di là delle caratteristiche oggettive che manifestano, interagendo in una dimensione “altra” rispetto al piano in cui sono collocate.

Se dovessi concretizzare questo pensiero, lo farei con un puzzle, composto da migliaia di pezzi che, anziché restituire un’immagine statica, compongano un film, un’immagine che cambia e che si evolve in una storia.

L’azienda è questo: è un organismo vivo, pulsante e in continua mutazione.

A questo punto, però, si pone un problema: se il contenuto delle tessere davvero cambia in continuazione, l’unico riferimento per sapere come abbinarle è la loro forma, ma è una caratteristica troppo simile che rende davvero difficile riconoscere gli incastri perfetti.

Come fare allora a combinarle insieme?

Facciamo un altro sforzo di immaginazione e pensiamo di rovesciare tutti i pezzi del puzzle dentro una piscina piena d’acqua. Le tessere galleggiano, si muovono, e si avvicinano le une alle altre in maniera casuale, restituendo dall’alto un’immagine confusa, indefinita.

E se esistesse una pozione che, messa nell’acqua, riuscisse a dare alle tessere un potere magico, la capacità di riconoscersi, di identificarsi, di trasmettere e di ricevere il reciproco desiderio di vicinanza?

Allora probabilmente dall’alto vedremmo tutti i singoli pezzi iniziare ad interagire, a ruotare su loro stessi e toccarsi, alcuni rimbalzando, altri combinandosi, finché si formerebbero dei piccoli nuclei di due, poi tre, cinque tessere che attrarrebbero a loro volta sempre più elementi.

Si inizierebbe a definire pian piano un’immagine, un movimento armonioso in cui i colori e la luce attraversano le tessere senza ostacoli, lasciando che l’energia si diffonda liberamente e definendo sempre più il significato vero di unione.

Un clima aziendale positivo, è quella pozione.

 

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