Perché diversificare la Strategia di Comunicazione e integrare la comunicazione in più canali è fondamentale per il tuo business.

È passato un po’ dall’ultimo #FacebookDown, occasione che ha visto crollare tutte le App del gigante blu: da Instagram a Whatsapp passando per Facebook, nessuno è stato risparmiato.

Forse ormai avrai già dimenticato quelle ore in cui migliaia di profili Twitter venivano riattivati  dopo mesi di oblio per sentirsi parte di qualcosa. Probabilmente hai semplicemente colto l’occasione per non tenere il cellulare sempre in tasca o in mano e goderti una serata senza quell’ansia costante del controllo notifiche.

Eppure quell’episodio non è stato esattamente una passeggiata per il caro Mark, cui è costato una perdita di circa 6mld di dollari (fonte). Oltre al nostro amico Zuck, diverse persone che lavorano unicamente con i Social hanno sentito l’acqua arrivare alle ginocchia e si sono chieste cosa avrebbero fatto nel caso in cui il disservizio fosse durato per diversi giorni.. anche tu sei tra queste persone?

Immagina per un momento che tutte e tre le App rimangano inutilizzabili per una settimana: come reagirebbe il tuo business? Come potrebbero gli utenti entrare in contatto con la tua attività, al bisogno?

Questo disservizio, ad oggi il più lungo mai avvenuto (ma non l’unico, e sicuramente non l’ultimo) è interessante da analizzare sotto tre aspetti principali:

  • dal punto di vista Sociale. Una ‘pausa’ forzata dall’utilizzo ci ha resi tutti più leggeri per qualche ora. Perché questo accade? Probabilmente il tutto è collegato alla FOMO (Fear of Missing Out) e sapere che nessuno sta postando perché nessuno fisicamente può farlo, ci ha liberati per qualche minuto da questa ansia ricorrente.
  • dal punto di vista Professionale. Ci sono diverse professioni oggi basate su queste piattaforme. Si tratta di specializzazioni molto importanti nel nostro settore, dove le competenze non sono così facili da acquisire; ma che succederebbe a questi profili se Mark non riuscisse a ripristinare il servizio?
  • dal punto di vista Lavorativo. Si collega al punto 2, ma ruota il punto di osservazione su chi questi Social li utilizza per Comunicare la sua attività imprenditoriale, aziende, creators, influencer ecc. La domanda è la medesima: che fine farebbero queste realtà?

 

Chiariamo subito che non sono qui per dare le risposte definitive, soprattutto perché non credo che esistano, ma trovo interessante iniziare una discussione in proposito.

Ho iniziato a lavorare in questo settore scrivendo codice HTML per costruire i primi siti web della mia attività di quel tempo, quasi 10 anni fa, ragion per cui ho sempre sostenuto che i media proprietari e il sito web in particolare siano fondamentali in una buona strategia di comunicazione. E questo episodio lo conferma, nel caso fosse necessario.

Un altro punto di cui sono ferma sostenitrice è la diversificazione dei punti di contatto con il pubblico creando strategie di marketing e comunicazione integrate e non limitate ad un unico canale. 

Durante il Facebook Down mi sono ritrovata dal lato utente.

Avevo bisogno di contattare una persona per un suo prodotto, ma non sono riuscita a trovare online un mezzo alternativo che non contemplasse l’utilizzo di Facebook, Instagram o Whatsapp.

Questa cosa è durata circa due minuti, dopodiché ho pensato semplicemente che l’avrei contattata la mattina seguente. Ma se non ne avessi avuto la possibilità? Quella persona avrebbe perso una vendita, e forse non solo una.

Non dovremmo mai dimenticarci che lo strumento Sito Web, pur richiedendo di certo un investimento iniziale, è l’unico di nostra proprietà, in cui possiamo entrare in contatto con i potenziali clienti, fidelizzare, creare una relazione.. attraverso i contenuti.

E qui devo per forza fare una digressione..

Vi avranno sicuramente detto in mille modi che aprire i profili social e lasciarli vuoti, non curarli, non pubblicare con frequenza non ha alcuna valenza e non significa fare marketing. Ecco, io vi dico che lo stesso identico concetto vale anche per il sito web. Sicuramente averlo è meglio che non averlo, ma non è più sufficiente. Esserci non è abbastanza, in questo caso.

È importante che anche (e forse soprattutto) il sito web sia aggiornato con frequenza, sia implementato con le novità e rispecchi le vostre competenze.

Ma è chiaro che un primo ragionamento da fare è spostare il focus delle proprie attività dal solo utilizzo social verso la creazione di un’identità online che vada oltre i profili in piattaforme di terze parti.

Inoltre c’è da considerare l’aspetto di connessione e ottimizzazione dei diversi strumenti quando interconnessi tra loro: se abbiamo la possibilità di collegare il nostro sito web ai nostri account social possiamo attingere ad una serie di dati importantissimi per le nostre strategie e possiamo altresì implementare le nostre attività grazie a diversi nuovi strumenti che le piattaforme ci mettono a disposizione, soprattutto per riuscire a convertire visibilità e interazioni in vendite.

Detto ciò, personalmente non credo che Mark chiuderà mai il suo impero, ma non è detto che la sua volontà sia sufficiente a tenerli aperti a tempo indeterminato, così come non è sicuro che le piattaforme continueranno a riscuotere interesse nelle persone.. né che rimarranno così come sono oggi, basti pensare alla direzione che Zuckerberg sta prendendo con Meta Inc. – ma di questo parleremo meglio in un altro articolo.

Cosa dovresti fare, quindi, per ottimizzare la tua strategia di comunicazione e migliorare la tua immagine online?

Dipende dalla tua attuale configurazione, la cosa fondamentale è non incentrare tutto il proprio business in un unico punto di contatto con il cliente e, magari, ragionare su un possibile paracadute in caso di problemi al nostro canale principale.

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