Il sito web non è solo una vetrina. Certo, ti serve per mostrare chi sei e che cosa fai, ma dovrebbe anche aiutarti a far crescere il tuo business. Che senso avrebbe, altrimenti, investire tempo e denaro in uno strumento che non contribuisce in alcun modo al benessere della tua attività?
Realizzare un bel sito web, però, oggi non basta più. Le persone sono sempre più esigenti, si aspettano velocità, efficienza e hanno aspettative sempre più alte. Per stare al passo con le necessità del tuo pubblico ed essere all’altezza della competizione, bisogna che il tuo sito sia sempre aggiornato e in linea con gli standard tecnologici e di design del momento.
Che sia dunque tempo di restyling per il tuo sito?
Se ti ritrovi in uno dei punti che seguono, forse sì.
8 ragioni per aggiornare un sito web
1. Non attira i clienti giusti
Andiamo subito al punto: se non stai ricevendo richieste da persone in linea con il profilo dei tuoi potenziali clienti, significa che non ti stai posizionando correttamente sul mercato. Quella del posizionamento è una questione delicata (che non è questa la sede per sviscerare), ma, in relazione al sito web, ciò che ti interessa sapere è che, per attirare le persone giuste, devi curare ogni minimo dettaglio.
Controlla i contenuti (testi, foto, video, tutto) ed elimina quello che non ti rappresenta più, mantenendo solo ciò di cui ti occupi o di cui ti vuoi occupare in futuro. Seleziona le immagini migliori e inseriscile in home page. Crea dei testi semplici (che, attenzione, non significa semplicistici) per descrivere la tua azienda: no alle descrizioni generiche che funzionerebbero per qualsiasi tipo di attività; sì ai testi che parlano veramente di te.
Fai capire subito chi sei ai visitatori, così riuscirai a filtrare i potenziali clienti realmente interessati dai curiosi capitati lì per errore.
2. La tecnologia è superata
Questo è un punto cruciale, perché influisce direttamente sull’esperienza dei visitatori. Qui il detto “old school is cool” non funziona. Il web evolve costantemente e alla velocità della luce, e lo stesso dovrebbe essere per il tuo sito.
Quello che ieri era funzionale e di tendenza, oggi è storia. Ecco perché hai bisogno di un approccio agile e flessibile.
Dunque, se hai realizzato il tuo sito due anni fa o più, è molto probabile che abbia bisogno di una boccata d’aria fresca, sia in termini di design che, soprattutto, di tecnologia. Per fugare ogni dubbio puoi richiedere il nostro check-up gratuito. Trovi tutte le informazioni a questo link.
3. Non rispecchia il tuo brand
Se è vero che la tecnologia evolve, è altrettanto vero che anche il tuo brand cresce e si trasforma nel tempo. E, considerando che il sito è una forma di promozione online attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, non credi che dovrebbe rispecchiarti nel modo più fedele possibile? Altrimenti rischi di trovarti nella stessa situazione del punto 1.
Penso non serva aggiungere altro.
4. È lentoooooooo
Per catturare l’attenzione dei visitatori hai a disposizione ben tre secondi. Se in questi tre secondi compare solo una pagina in caricamento, beh, è un miracolo che tu riesca ad acquisire nuovi clienti dal sito.
Pensa anche alla tua esperienza: quando visiti un sito ti aspetti che sia veloce. Non hai tempo da perdere e vuoi trovare subito le informazioni che cerchi. E quando non le trovi, le cerchi altrove.
Se il tuo sito non rispetta la soglia dei tre secondi (cinque, ad essere magnanimi), è sintomo che c’è del lavoro da fare. Le ragioni del rallentamento possono essere molteplici: immagini pesanti e non ottimizzate per il web, un hosting poco performante, un tema datato. Identificare il problema è il primo passo per risolverlo.
5. Non è mobile friendly (ahi)
Voglio sperare che questo non sia il tuo caso, ma se non hai ancora un sito ottimizzato per il mobile è davvero il caso di prendere provvedimenti. Non sei convinto? Forse questo dato servirà da sprone: oggi più del 60% del traffico web proviene da dispositivi mobili.
Non solo, dunque, il tuo sito dovrebbe essere responsive (ovvero con un design che si adatti alle dimensioni di qualsiasi schermo), ma deve essere progettato per offrire un’esperienza senza attriti a prescindere dal dispositivo utilizzato. Smartphone e tablet fanno parte della quotidianità delle persone, un sito non ottimizzato per questi dispositivi si traduce in innumerevoli occasioni di business perse.
6. Il bounce rate è molto alto
Anche questo è un aspetto molto importante e spesso sottovalutato. Se hai speso soldi ed energie per portare traffico al sito, ma la frequenza di rimbalzo (cioè le persone che lasciano il sito dopo pochi secondi senza andare oltre la home page) è elevata, hai un problema.
Un bounce rate alto indica che stai facendo qualcosa di sbagliato. Può trattarsi dei contenuti, dell’esperienza di navigazione o di altri fattori, ciò che conta, anche qui, è identificare il problema. Per controllare la frequenza di rimbalzo del tuo sito puoi utilizzare Google Analytics. In generale un bounce rate tra il 40 e il 60% è accettabile.
7. SEO, questa sconosciuta
Troppo spesso, per la fretta, per il budget risicato o chissà per quale altra ragione apparentemente valida, si finisce per fare le cose a metà, mettendo online un sito web che abbia il minimo indispensabile. Nel 99% dei casi, questo significa che è stata trascurata la SEO, la quale, ahimè, è indispensabile per ottenere qualcosa dal sito.
Keyword, URL, metadescrizioni, alt-tag: se non sai di cosa sto parlando, don’t panic! Siamo qui per questo. Sono tutti elementi a cui prestare attenzione in fase di sviluppo di un sito web, che servono per posizionarsi sui motori di ricerca e farsi trovare dai potenziali clienti.
Inoltre, per migliorare il posizionamento del tuo sito, se ancora non hai un blog ti consiglio caldamente di aprirlo. Qui è dove Beatrice ti spiega perché dovresti farlo: Aprire un blog o non aprire un blog, questo è il dilemma
8. Call-To-Action?
Ebbene sì, le persone hanno bisogno di essere guidate nella navigazione. Come? Con call-to-action precise, posizionate nelle pagine del sito in modo strategico (e non a casaccio tanto per provare a vedere cosa succede).
Che percorso dovrebbe fare, idealmente, un visitatore del tuo sito?
Rispondi a questa domanda, individua gli step progressivi che dalla home page guidano l’utente fino alla compilazione di un form (o all’acquisto, se hai un ecommerce), e sviluppa le call-to-action che segnano i passaggi intermedi.
“Scopri di più”, “Leggi l’articolo”, “Scarica la guida”, “Acquista subito”: sono alcuni esempi delle CTA più utilizzate, ma ciò non toglie che tu possa sperimentare messaggi diversi in accordo con la tua personalità. L’importante è che il messaggio sia chiaro e il bottone evidente, in modo che le persone capiscano immediatamente cosa devono fare e come.