Nella giungla degli articoli sulla giusta tipologia di advertising online per le piccole e medie imprese vogliamo fare chiarezza sui due principali strumenti di pubblicità per fornirti i giusti punti di vista! Quindi ci chiediamo: tra Google ads e social ads, cosa serve davvero alla tua azienda?

La pubblicità online per le aziende: Google ads o social ads

Faccio questo lavoro da più di 10 anni. L’evoluzione che ho avuto è partita dal copy per approdare negli ultimi 6 anni alla pubblicità online. Un passaggio, questo, che è dipeso dalla passione sfrenata per la pubblicità. Ti racconto un aneddoto: da piccola preferivo vedere le pubblicità che i film e questi erano sempre attivi sul mio tv perché volevo vedere gli intermezzi pubblicitari. 

Ogni qualvolta una pubblicità attraeva la mia attenzione mi chiedevo: ma serve davvero a questa azienda spendere soldi per un blocco pubblicitario sui canali Mediaset? Insomma, la domanda oggetto di questo nuovo articolo è un argomento importante on e off line. Lungi da me affrontare temi di pubblicità off line che lascio a chi ha ben maggiore competenza di me e affrontiamo un argomento più affine alle mie corde: la pubblicità online. 

In principio era Google: ti racconto un po’ di storia dell’advertsing online

Senza scomodare Ovidio e il suo caos primordiale nel web tutto è partito da Google. Beh, una piccola digressione sulla storia della pubblicità va fatta, giusto per farti capire quanto è antica questa pratica. Immagina che, come Marziale ci riferisce negli Epigrammi, già a cavallo tra I sec. a.C. e I sec. d.C. si tendeva a pubblicizzare i libri sulle porte delle botteghe al mercato. Ora avviene lo stesso, le librerie usano mettere in vetrina i libri da pubblicizzare e noi, sul web, mettiamo “in evidenza” le promozioni che vogliamo far arrivare al target giusto. 

È tutta una prospettiva di pubblico potenziale (come vi spiego a breve) ma siamo sempre li. Nel web però a farla da padrona per lungo tempo è stato solo Google con il suo AdWords (assieme ai blog privati che vendevano spazi pubblicitari ma non parleremo di questo ora). 

Quando la rete internet si è affacciata per la prima volta negli anni ‘90 non si era minimamente pensato che potesse essere un veicolo pubblicitario, salvo poi scoprire che quello strumento per lo scambio di posta poteva diventare il veicolo di messaggi precisi oltre che di lettere. Nel 2000, poi, Google passò dalla banner-Era al PPC (pay per clic). Immagina che tra il 1995 e il 2000 furono investiti circa 8,2 milioni di dollari in pubblicità online. 

Google AdWord: cos’è? 

Sicuramente conosci Google Ads(fino al 2018 Google AdWords): è un software che permette di inserire spazi pubblicitari all’interno delle pagine di ricerca Google. 

I posizionamenti (fino a 4) sono all’inizio e alla fine della prima pagina e poi dalla seconda in poi fino a terminare gli inserzionisti che hanno partecipato all’asta. 

Il posizionamento dipende da un’asta con un algoritmo (intelligenza artificiale) che decide tra gli inserzionisti quelli che meglio rispondono a delle richieste tecniche. 

Oltre al posizionamento su parole chiave di ricerca (keyword) nel tempo Google ha affinato sempre più gli spazi pubblicitari permettendo anche il posizionamento (che avviene tramite piattaforma AdSense) su vari siti partner del network Google. 

L’avvento della pubblicità a pagamento sui Social Media: il Social Ads 

Assieme a Google Ads qui voglio parlarvi anche di Social Ads perché ritengo che, oggi, siano queste le due principali fonti di pubblicità. Qui, storicamente parlando, tutto nasce da YouTube che nel 2005 offriva alle attività di promuovere i loro beni e servizi attraverso il supporto sempre più amato dal pubblico: i video. Da quel momento la scalata dei social media non ha freno e si arriva ad oggi, quando Meta dimostra di avere sempre più sofisticati strumenti pubblicitari… Ahimè spesso mal funzionanti! 

Meta (già Facebook Inc.) è in grado oggi di permettere alle aziende di fare pubblicità direttamente e senza intermediari su Facebook, Instagram, Messenger e sull’Audience Network di Meta (parliamo di app direttamente collegate ai social media).

A queste piattaforme si sono aggiunte oggi TikTok Ads, Spotify Ads e anche Sky Advertising. Tutte piattaforma che permettono come META di arrivare al pubblico che ogni giorno naviga online, su qualsiasi piattaforma. 

Il canale pubblicitario a disposizione riguarda sia inserzioni visual che video e, a differenza di Google, sui social media non si basa su parole chiave specifiche ma su interessi generali, comportamenti, titoli lavorativi e dati demografici.

Questo almeno fino all’avvento del iOS14 e la rivoluzione Apple. Unico punto in comune con Mister G è il PPC: in base agli obiettivi scelti paghi per azione compiuta. 

Piccola specifica: per TikTok, ovviamente, l’unica creatività possibile è il video (mi sembra scontato) e per Spotify la voce insieme alle immagini: torniamo ai vecchi e meravigliosi spot pubblicitari 🙂

Campagne ads PPC: paghi davvero per clic?

Beh, iniziamo col dire che non si chiamerebbe campagna pay per clic se non permettesse agli inserzionisti davvero di pagare per clic.
Non si tratta solo di clic, ovviamente, ma dipende dall’obiettivo. 

Ad oggi abbiamo diversi obiettivi:

  • Google Ads ha come obiettivi tra i principali: 
    • Traffico al sito web
    • Generazione ci contatti
    • Notorietà del brand
    • Chiamate
    • Shopping
  • Social Ads ha come obiettivi tra i principali:
    • Traffico al sito web
    • Interazione, Mi Piace alla pagina, visualizzazioni del video
    • Notorietà e copertura
    • Generazione di contatti, chiamate e messaggi
    • Conversioni
    • Visite al punto vendita e vendite da catalogo

Come puoi leggere sono davvero tanti obiettivi e non tutti, mi raccomando su questo, sono adatti al tuo business. Dipende. Da cosa? Dipende innanzitutto da chi sei e cosa fai. 

Il percorso di scelta dell’advertising online: Google ads o social ads per la tua azienda

Torniamo alla motivazione che mi (ci) ha spinti a scrivere questo luuuuungo articolo: qual è la giusta piattaforma di advertising per la tua azienda? Bene: capiamolo assieme mettendo in campo tutte le variabili. 

Scegliere la migliore piattaforma non dipende da una scelta utopica di essere presente sempre ovunque. Spesso mi capita di dover, con il responsabile della strategia, spiegare al cliente con lunghe riunioni il motivo per cui non scegliamo una o l’altra piattaforma anche su suggerimento loro. Di base, infatti, il fatto che una azienda competitor sia presente su Google Ads non significa che vada bene anche per te. 

Leggi anche il nostro articolo “Lo studio della concorrenza: da dove iniziare”

Non so quante volte ho già ripetuto in questi articoli che alla base di tutto, anche dell’advertising, c’è la strategia e la necessità d’individuare il giusto target. Senza questi due elementi non si può scegliere la giusta piattaforma. Capisci bene però che ora per me spiegarti perché dovresti scegliere una o l’altra piattaforma ( o entrambe ovviamente) è davvero complicato perché dovrei mettere nero si bianco n variabili e possibilità analizzando ogni settore merceologico e di vendita. 

Impossibile. 

Un esempio di valutazione per la scelta della piattaforma 

Per questo ti faccio giusto un esempio. Immagina di essere il proprietario di una azienda di abbigliamento. Non lo produci, lo rivendi. Il tuo target è dal 25 ai 45 anni, donne, capacità di spesa nel settore abbigliamento di 100€ a capo. Bene: dove farai pubblicità? Ovviamente su Instagram. 

Quindi escludiamo a priori Google e Facebook? Be’, Facebook sì perché se adiamo ad analizzare il numero di persone in target su questo social media capiamo che l’investimento non vale la resa. 

Su Google potremmo optare per una campagna Shopping ma qui entra in gioco il fattore € che ho omesso fino ad ora solo perché ritengo che sia un argomento troppo importante, alla base di grandi scontri con il cliente, e dedicheremo un articolo proprio a questo. 

Hai però ben inteso il ragionamento fatto? Almeno per il target ci siamo.

Ora parliamo di obiettivo: quale scegliere? Stiamo parlando d’Instagram e siamo una azienda che vende abbigliamento quindi sicuramente abbiamo come obiettivo quello di avere commenti e messaggi, se non abbiamo un sito web, e traffico al sito web se permettiamo la vendita online. In questo secondo caso, però, potremmo scegliere anche “conversione” ma dobbiamo individuare il giusto budget per le campagne… torniamo al punto di prima. 

 In conclusione: come scegliere la piattaforma di advertising migliore per la tua azienda?

Tenendo sempre a mente i fattori cardine di cui abbiamo discusso in questo articolo per sviluppare le campagne di advertising online e individuare la giusta piattaforma: target, obiettivo e budget. 

Se non hai ben chiaro il tuo business ( e questi tre elementi) incontriamoci, porremo le basi per la giusta strategia, individueremo il target e sceglieremo gli obiettivi giusti per scalare il tuo business! Se, al contrario sai bene chi sei e dove stai andando, allora siamo a tua disposizione per fornirti il giusto aiuto tecnico e strategico. 

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